ecce robot - uochi toki lyrics
ho bisogno di un manuale, di un manuale, un manuale di meccanica! ho bisogno di ingegneri, ingegneri che lo sappiano leggere. ho bisogno di tendere fili elettrici fili, fili, fili, fili e suffissi diversi da “bio” per parole con dentro “logici”. dentro, dentro, dentro non c’è più niente che si possa dire organico, apoteosi del distacco e troppi, troppi, troppi, troppi, troppi libri di asimov, troppi osami tezuki, naoki urasawi
sono dipendente dalle scienze, dalle scienze, dalle scienze come fossero chiese dell’atomo. i miei profeti, i miei, sono persone che scopr-no l’indivisibile, un sapere che accetto come credibile ma che per me è invisibile perché per me solo dati sono, solo dati sono, sono solo dati, sono solo un ragazzo semplice, ero solo un ragazzo semplice con il, con il, con il, con il fascino per la scienza che solo un bambino si permette, stroncato da una professoressa nei primi anni delle medie, primi anni, primi anni, primi anni, anche i secondi e terzi gradi, superiori ed universitari mi respingono, mi respingono mi, rendono mi, restringono mi, mi, e di, mio, mio dio, ed io ho p-ssione, non att-tudine. immagino la scienza in solitudine, il sapere non è per me, non è per me, non è per!
le figure di scienziati quasi maghi che stimolano gli immaginari, figure, figure di nikola tesla, io non so se mentono, io gli credo: sono la mia religione, la mia; la mia religione, la mia mitologia. non ho una testa per lo studio, ma per l’immagin-z-one. nella mia epoca gli scienziati vivono nella parcellizzazione del sapere, nella mia epoca niente visione d’insieme, niente visione, niente visione, niente. ho bisogno di dati che portino avanti la mia fede nell’uomo inteso come persone. ho bisogno di dati, dati, dati, dati. e che siano dati gratis, dati gratis in cambio della mia fede nel principio di indetermin-z-one. sono utente dell’ideale scientifico, apprezatemi scienziati, sono il vostro interlocutore! non vi interesso, non sono un tecnico? non posso discutere la fede coi miscredenti, i mi-scrematori delle pazze ipotesi, pazze ipotesi, pazze ipotesi?
ho bisogno di una revisione del mio corpo e mai della storia p-ssata e sempre della storia futura. non mi accettano, la scienza, non mi accettano, la popolazione
ma sapete cosa ho fatto? sapete cosa? sapete cosa ho chiesto, sapete cosa? sapete cosa mi hanno dato, sapete cosa? sapete cosa ho fatto, sapete cosa? sapete cosa ho chiesto, sapete cosa? sapete cosa mi hanno dato? annulla, tralascia, riprova. sapete cosa, sapete cosa ho fatto? annulla, tralascia, riprova. annulla, tralascia, riprova. sapete cosa ho fatto? annulla, tralascia, riprova. sapete cosa ho chiesto? annulla, tralascia, riprova
mi hanno dato questo corpo di fibra di carbonio e leghe di metalli, fibra ottica e sofisticati laminati plastici, polimeri, polimeri, meritatissimi polimeri. sapete cosa ho fatto? ho dato il mio corpo per questo esperimento, il mio! e adesso tutti mi attendono, mi spiegano molto volentieri ciò che fino a ieri era esclusivo solo per chi studia, per chi, per chi, per chi se non per me? sono la connessione, puoi chiedere a me, puoi chiedere a me! di umano mi rimangono lo stomaco e il cervello. vieni a scoprire che gli scienziati non mentono. vieni a chiedere a me. vieni a scoprire che gli scienziati sono diversi tra di loro, non sono mai d’accordo tra di loro, che hanno tutti ragione, chi più chi meno. che non studiano per ottenere l’oro, che hanno bisogno di supporto perché lo scetticismo è già il loro pane quotidiano, pane quotidiano, pane quotidiano, è un’espressione di preghiera, la salutiamo! a volte lo scenziato dimentica cos’ha mangiato, altro che pane quotidiano!
adesso tutti vogliono parlarmi anche se ho questo balbettìo robotico con cui ripeto, con cui ripeto, con cui ripeto locuzioni e termini, con cui ripeto, con cui ripeto. ti invito a casa mia, ti spiego come funziono, ti spiego come penso, ti spiego cosa mangio. adesso quando parlo il mio distacco è giustificato, quando parlo mi impappino: è il mio sistema operativo che dev’essere aggiornato. non sono più autorevole, perché non sono autoricaribile. ho bisogno di un filamento di palladio e qualche litro di acqua pesante ogni quattro/cinque settiman-quattro/cinque mes-quattro/cinque giorni. le mie esigenze sono sempre state queste, sono sempre state incomplete, incomplete, incomplete. ora capite come ci si sente ad avere un animo non-umano intrappolato in un corpo umano? ident-tà robotica, nata nell’uomo quando ha scoperto la prima fusione metallica
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