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il giardino degli dei - truceboys lyrics

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[intro]
“erano sempre a questo livello di tensione i vostri rapporti?”
“no, no davvero, non sopportava l’idea che mi fossi sposata senza chiedere il suo permesso, ma, c’era dell’altro: una torbida e violenta ripugnanza nei miei confronti, esplosa all’improvviso…
il suo disprezzo mi ferì a morte… a morte…”

[ritornello: leg-yon]
mi hai abbandonato mentre morivo
non capivo che la mia coscienza
era la chiave per quel giardino
per capire la tua essenza
non capivo che starti vicino
il mio destino era accanto a te
era la chiave per quel giardino
per capire la tua essenza

[strofa 1: gel]
deriva tutto dalla solitudine
la si cerca o la si trova per caso
ma una persona accanto a te la trovi a naso
semplicemente arriva da te se un malato
-ssuefatto da un contesto morboso
ti porta a cortometraggi malinconici
ingranaggi magici, ma sono tragici
la resa dei conti ormai è vicina
vicina è la paura, ma perdi la stima
trema la voce, rimbomba in una cantina
buia è la visione di una vita senza l’amore
alcuni cambiano sesso per le delusioni, ore
p-ssate senza più vedere la luce del sole
labbra fredde sost-tuiscono quel vecchio calore
il buongiorno eh, si vede dal mattino
mi sveglio senza nessuno, ho solo sangue sul cuscino
mi sporco la faccia e non so più chi sono
vivo in un incubo io, mi maledico da solo

[strofa 1: noyz narcos]
giorni d’agonia, psico-n-lisi e follia
macchie di sangue sull’arredamento ikea
l’odio accecante che forgia lame in una relazione
ha scatenato orrore, “(no!) non mi ami più amore”
suicidio fallito, è andato tutto fottuto
il tuo cuore è appeso ad un chiodo
i tuoi ricordi a fuoco
cerchi diamanti in mezzo a cocci di bottiglia
ti sforzi di amarla, ma è solo l’ennesima troia
è noia maledetta con le altre
il suo spettro che ti aspetta
e una lametta stretta in mano che ad un tratto parte
la tua lancetta segna i secondi che vi dividono
un legame macabro stringe due storie che si chiudono
i cancelli del giardino di rose annaffiate dal sangue
d’ora in poi resteranno serrati per sempre
nel ventre il seme della follia riposa male
non trova pace, ritornerà a perseguitare

[ritornello: leg-yon]
mi hai abbandonato mentre morivo
non capivo che la mia coscienza
era la chiave per quel giardino
per capire la tua essenza
non capivo che starti vicino
il mio destino era accanto a te
era la chiave per quel giardino
per capire la tua essenza

[strofa 3: cole]
non è possibile che quando vedo tette in tv
ripenso a te, non ha senso, prima c’eri solamente tu
l’unica persona che era in grado di tenermi testa
siamo piccoli malsani, ospiti in questa vita guasta
bella l’intimità così calda, se mi pisciavi in bocca
nessuno sapeva o tramava, scopavamo in una doccia
il mio unico amore più della mia vita che conta poco
sfuggiva di mano cocaina nel naso per gioco
ma è tutto cattivo, essere attratti, dici-ssette anni infatti
sarebbero stati troppi per una vita e non siamo adatti
ricordo il sangue tuo rosso e giovane come
un caldo bene che mi abbraccia fino a farmi male
ora vivo ossessionato dallo schermo
soffoco la notte, note dolenti
adolescenti incoerenti, vite corte
polsi e lamette, camere vuote troppo strette
il male ti piace ma vedi non ti dà niente

[strofa 4: metal carter]
l’amore non è amore quando
diventa ossessione e ti immagini quel viso accanto
sorriso spento ucciso da un bacio lento
intanto in radio un blues sta suonando
tremendo disincanto, stanco del pianto
sangue su uno specchio infranto
pensando di avere amato una morta
ricordando mano nella mano, visione contorta
chiudo la porta, dovrò bastare a me stesso
pugnalate durante scene di amplesso
adesso capisco cosa è successo, promesso
il ricordo deve essere rimosso, mi sforzo
troppo abbiamo detto e fatto
scommetto che hai trovato l’uomo perfetto
fetido e freddo è il tuo animo gretto
amore decomposto nel mio letto infetto

[ritornello: leg-yon]
mi hai abbandonato mentre morivo
non capivo che la mia coscienza
era la chiave per quel giardino
per capire la tua essenza
non capivo che starti vicino
il mio destino era accanto a te
era la chiave per quel giardino
per capire la tua essenza

[outro]
“morire, sì, volevo morire”
“ci stava quasi riuscendo, una morte dolce, freudiana, un po’ demodè, come lei, come… questa casa… questa casa… questa casa… questa casa”
“specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?
sei incinta… vero?
no, tu non sei il tipo da farti ingravidare”
“torna alla vita, non fare il bambino, torna”
“me ne frego, la tua vita non mi riguarda più…
ora vattene, crepa, scompari, e levati dai piedi una buona volta!
via ho detto!”

[ritornello: leg-yon]
mi hai abbandonato mentre morivo
non capivo che la mia coscienza
era la chiave per quel giardino
per capire la tua essenza
non capivo che starti vicino
il mio destino era accanto a te
era la chiave per quel giardino
per capire la tua essenza

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