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teutoburgo - sench lyrics

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[strofa 1]
parto per una terra non mia
non mi appartiene niente in questa vita
non so cosa mi tiene in vita
lo scudo pesa così tanto soltanto camminare per un tratto
è diventata una fatica
l’impero vuole tutta quanta la germania
quel che hanno non gli basta e attraversiamo la vestfalia
augusto vuole farne a tutti i costi una provincia
poi cambiargli la pr-nuncia
come giulio fece in gallia
e quindi manda un oratore al posto del mio generale
convinto che bast-sse poco per farli cambiare
vuole adattare tutti gli usi e costumi di roma
reclutarne i combattenti come tiberio in s-ssonia
il nome è varo ed è a capo delle legioni
ma lo sguardo che trapela dal suo elmo non mi piace
vorrebbe il culo seduto sopra ben altri troni
non sopporta il freddo e i tuoni e scaldarsi attorno alla brace

[bridge]
la marcia diventa estenuante
e oltrep-ssiamo il reno, in un posto totalmente sconosciuto dall’impero
dentro territori ancora sotto possesso germano
l’ansia mi sbrana, impugno la daga nella mia mano
che poi non ho paura, tanto indosso l’armatura
lo scudo mi r-ssicura ma pesa sempre di più
e pure se ti sembra dura nel caso di una congiura
meglio morto che in mano a queste tribù

[strofa 2]
noi ci muoviamo in un modo confusionario
le foreste sono fitte e varo segue il suo ausiliario
si chiama arminio ed è germano è uno sconfitto bellico
che adesso serve varo militando in questo esercito
dice che in realtà basta solo parlare ai barbari
convincerli alla resa senza l’uso delle armi
che tanto le legioni non le batti in campo aperto
non uccidi con la freccia l’aquila che c’ho nel petto
dentro la mischia c’è chi inizia già a parlare del ritorno
chi si rincontra e parla di quanto sia piatto il mondo
io perdo sangue dai talloni cammino quasi carponi
i miei calzari sono rosso fuoco
e sembra poco
entriamo dentro una foresta seguendo l’ausilio
non sappiamo dove andare ma tanto seguiamo arminio
la nebbia cala fitta non basta già la pioggia
la vallata è troppo stretta, entriamo un po’ alla volta..

[bridge]
la marcia si è fatta estenuante
ed ogni p-sso penso a tutti quanti i sacrifici offerti a marte
e a quanto è immenso
e se il grande dio ascolt-sse
potrei fargli un paio di domande senza
ricordargli che si soffre il doppio in terra
e poi non ho paura tanto indosso l’armatura
lo scudo mi r-ssicura, ha gia’ toccato terra
anche se mi sembra dura so che marte è una figura
è una creatura messa come copertura della guerra

[strofa 3]
dov’è finito arminio grida quintilio
dove sono i nostri alleati germani? dov’è l’ausilio?
il nostro allarmismo potrebbe sciogliere la roccia
se non ci stesse pensando già questa fottuta pioggia
un mio compagno appoggia lo scudo sopra le foglie
cade sulle sue ginocchia mentre maledice giove
realizzo l’imboscata il cielo diventa pece
e la pioggia che si scatena è mischiata con armi e frecce
gli scudi a protezione a discapito di chi è senza
le frecce colpiscono chi n’è privo
adesso che mi serve veramente questo scudo e la sua essenza
queste merde capiranno quanto tengo a restar vivo
redarguivo i legionari state stretti grido
arminio ora mi guarda dalla sponda del nemico
varo scappa via di corsa
io mi rialzo da sto fango e il dado è tratto anche per roma questa volta

[bridge]
scendono dalle vallate spoglie
come animali cui è stato depredato l’habitat
metà dei miei compagni giace saguinante su un letto di foglie
un generale non puo’ essere caduto in questa trappola
mi attaccano e difendo, colpi cosi forti che mi spezzano la spada
che si sbriciola nel vento
grida e poi mi punta la trachea
e la morte è arrivata prima di concepirne l’id…

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