quando - principe lyrics
[testo di “quando” ft. onemic]
[strofa 1: rayden]
demis viene dall’azerbaigian in italia per tentare di svoltare
ma la sorte è nera e gli azzera ogni chance
dodici ore di lavoro fin troppo, dalle otto alle otto
non è raro gli manchi il denaro, ci va sotto
morso come dracula, dà sangue per la famiglia
il peso è troppo, si ritrova cotto come raku
decide di importare tabacco da baku
trasportando sigarette in stecche di contrabbando
sente che ne va della sua dignità
ha un’esistenza che dipende da un espediente
come il peggio malvivente
un giornata cade vittima di una retata accade
per un malinteso credono sia un narcotrafficante
e in un batter d’occhio
parte un colpo e gli trapassa il terzo occhio
e chi lo spiega ai figli che grondano pianto
sì, qual è il senso della vita come monty python
[strofa 2: ensi]
diciannove e trenta, quante ore di lavoro, guardi i loro volti
raggi di sole troppo corti, l’inverno ha i suoi primi colpi
con quel freddo, quanto basta a rattristare ciò che incontri
lambisce i ricordi, dà gusto ai giorni
accenti imb*st*rditi su atm finiti qua da quali posti?
altro che verne, giri il mondo in ottanta secondi
a ‘sta gente siamo secondi, veramente per niente
si sbattono e per niente ci abbattiamo veramente
scemi, siamo a preoccuparci di tirare avanti
ma basta un minimo sbatti a darci problemi
loro strumenti umani alla sereni
e sì, sono qui per un domani di giorni sereni
vedi che da quella parte son vere le difficoltà
non le b*n*lità che mi fanno sentire grande, e si
combattono tante battaglie, può darsi
ma solamente un eroe trova la forza per rialzarsi
[ritornello]
quando ci manderanno al tappeto, ci rialzeremo
quando le forze mancheranno, non molleremo
quando il vento soffierà più forte, noi non cadremo
lotteremo, resteremo in piedi, noi ci saremo
quando ci manderanno al tappeto, ci rialzeremo
quando le forze mancheranno, non molleremo
quando il vento soffierà più forte, noi non cadremo
lotteremo, resteremo in piedi, noi ci saremo
[strofa 3: raige]
lei è ciò che mi serve, viene da un posto che io non conosco
da dove torino sembra washington come denzel
se lì la fame morde e veste
la disperazione delle persone, canta la morte sulle loro teste
chi fugge da lì non lo fa perché non ha coraggio
ma perché non ci sta ad avere una vita in ostaggio
è pianto quando un padre se ne va e una famiglia si spezza
ma la sua bimba lo apprezza perché sa perché lo fa
due anni e la lontananza si misura in sofferenza
e quando il cuore parla, toglie voce all’indifferenza
lei e mamma, chilometri da fare a piedi
e rischi da correre che non vedi se perdi la calma
ma l’arma è un sogno nel cuore spento da uno sbirro di confine
a cui sento dire che è ordinaria amministrazione
okay, f*ck up, i momenti di merda che senti
servono a capire a pieno quelli belli ora che lei è qua
mi parla della sua città e dei suoi guai
e della volontà che c’hai di venirne fuori se ti scopri street life
dai, amo’, un consiglio, lo racconterai di nuovo
ma a nostro figlio per renderlo un uomo
[bridge: raige]
non so se è vero o se è falso, se è più nero che bianco
ciò che stai cantando e tutti questi guai
divido il vero dal falso, il nero dal bianco
e tu, tu non rimani mai, mai
non so se è vero o se è falso, se è più nero che bianco
ciò che stai cantando e tutti questi guai
divido il vero dal falso, il nero dal bianco
e tu, tu non rimani mai, mai
[ritornello]
quando ci manderanno al tappeto, ci rialzeremo
quando le forze mancheranno, non molleremo
quando il vento soffierà più forte, noi non cadremo
lotteremo, resteremo in piedi, noi ci saremo
quando ci manderanno al tappeto, ci rialzeremo
quando le forze mancheranno, non molleremo
quando il vento soffierà più forte, noi non cadremo
lotteremo, resteremo in piedi, noi ci saremo
[strofa 4: principe]
il cielo è troppo scuro, là fuori è troppo buio
il sole tarda a sorgere, non è ancora al sicuro
un altro giorno di lavoro duro
unico punto fermo nel futuro di un signor nessuno
non sono neanche le tre e mezza, suona la sveglia
e deve fare in fretta perché il treno non lo aspetta
un abbraccio a loro, un bacio al suo tesoro
e col sorriso di chi deve, e poi dritto al lavoro
fermo mohamed per un caffè
mentre cerca una domanda che non c’è
e una risposta senza un perché
mi chiede: “come è possibile che accada?
faccio il quadruplo del tuo lavoro e ho un terzo della tua paga”
in un momento mi ritrovo col mento chino sul petto
e gli occhi in basso forse per rispetto
ha la pelle troppo nera anche per questo mondo
e ha un cuore troppo grande per rendersene conto
mi parla di suo pa’ e di sua ma’, della sua città
e degli affetti che ha lasciato là
giura su se stesso che non mollerà
e il vento cambierà, e questo inferno finirà
ma gli occhi sono rossi e gonfi
perché sa che la realtà conosce un’altra verità
mi sorride serio, e mi chiede se davvero
c’è ancora qualche scemo che tema l’uomo nero
mi fa venire i brividi quando mi parla dei suoi piccoli
e i miei problemi diventano ridicoli
tornare da chi ama è l’unica certezza
la stringe stretta e le ripete la stessa promessa
[ritornello]
quando ci manderanno al tappeto, ci rialzeremo
quando le forze mancheranno, non molleremo
quando il vento soffierà più forte, noi non cadremo
lotteremo, resteremo in piedi, noi ci saremo
quando ci manderanno al tappeto, ci rialzeremo
quando le forze mancheranno, non molleremo
quando il vento soffierà più forte, noi non cadremo
lotteremo, resteremo in piedi, noi ci saremo
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