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un piatto caldo - lord madness & gian flores lyrics

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[testo di “un piatto caldo”]

[ritornello]
un piatto caldo, io non chiedo nient’altro
ed anche oggi frigo vuoto, ormai salto il pranzo
urlare come un pazzo in casa
convincersi che tutto passa
ci rido sopra, so nascondere il dolore
ma la pancia si lamenta, dice che mi vuole
urlare come un pazzo in casa
convincersi che tutto passa

[strofa 1]
fine settimana, dieci euro in tasca, un’altra cena salta
la tua volontà, dire che puoi farcela
luce da follia, rabbia, un cavallo che scalpita
si dimena, ma la paranoia prende largo e naviga
chiuso in un imbuto, una stretta allo stomaco
routine giornaliera, io stufo, magari fosse solo un episodio
alzarsi ogni volta per poi ricadere
dammi gioia di vivere, che ancora non c’è, zucchero, miserere
carne da macello, finito, sfinito, un fiore appassito
ma dimmi, tu chi sei per darmi del fallito?
qua nessuno ti conosce, ma fa finta
promesso, mi vedrete a testa alta anche davanti alla sconfitta
impazzire, ridere, perdere la ragione
tocca berci su, jack torrance che ordina al bancone
un antidepressivo che t’ammazza ogni emozione
servimi un piatto caldo, io non cerco più l’amore
[pre*ritornello]
benedico chi mi ha nutrito, chi mi ha nutrito
benedico chi mi ha nutrito
chi si è tolto dalla bocca il cibo per riempirmi il frigo

[ritornello]
un piatto caldo, io non chiedo nient’altro
ed anche oggi frigo vuoto, ormai salto il pranzo
urlare come un pazzo in casa
convincersi che tutto passa
ci rido sopra, so nascondere il dolore
ma la pancia si lamenta, dice che mi vuole
urlare come un pazzo in casa
convincersi che tutto passa

[strofa 2]
“il cibo ha visto tempi di fame
quindi impara a mangiare tutto, non disprezzare manco un tozzo di pane”
sagge parole di una madre su cui non posso più contare
ma una lezione resta tale
leggenda del pianista sull’oceano, affonderò assieme alla nave
artista sognatore, romantico, miserabile
anche col conto in rosso mi ripeto: “è tutto a posto”
presto o tardi arriverà pure il momento nostro
piove da mesi, domani sarà sereno
ed io vorrei essere dove finisce l’arcobaleno
di amici falsi ho fatto il pieno, non si può tornare indietro
per sentire meno fame sbuccerò il pensiero
un velo d’apatia copre questo sguardo
reduce dal polo nord, ancora vivo perché dentro ardo
all’appello tristezza e angoscia non mancano
e questo va a tutti i miei fratelli senza un piatto caldo
[pre*ritornello]
benedico chi mi ha nutrito, chi mi ha nutrito
benedico chi mi ha nutrito
chi si è tolto dalla bocca il cibo per riempirmi il frigo

[ritornello]
un piatto caldo, io non chiedo nient’altro
ed anche oggi frigo vuoto, ormai salto il pranzo
urlare come un pazzo in casa
convincersi che tutto passa
ci rido sopra, so nascondere il dolore
ma la pancia si lamenta, dice che mi vuole
urlare come un pazzo in casa
convincersi che tutto passa

[strofa 3]
amico mio, da quanti giorni che non mangi?
m’ingozzerei fino a scoppiare, la grande abbuffata, mastroianni
io non credo in dio, ma so che qualcuno prega per me
l’anima si squaglia, è burro di karité
chi c’è sempre stato non m’ha mai lasciato
anche se in preda al panico forse ero tutto tranne che simpatico
ghiaccio nelle arterie, una corazza quando soffri
sto nel braccio della morte, il miglio verde, john coffey

[pre*ritornello]
benedico chi mi ha nutrito, chi mi ha nutrito
benedico chi mi ha nutrito
chi si è tolto dalla bocca il cibo per riempirmi il frigo
[ritornello]
un piatto caldo, io non chiedo nient’altro
ed anche oggi frigo vuoto, ormai salto il pranzo
urlare come un pazzo in casa
convincersi che tutto passa
ci rido sopra, so nascondere il dolore
ma la pancia si lamenta, dice che mi vuole
urlare come un pazzo in casa
convincersi che tutto passa

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