giorno 22 - ghetto blatta lyrics
[dr. diè]
prima del cellulare e del gameboy
non tenevamo in mano niente tutto il giorno noi
walkman o cuffie
con radio accesa a registrare
aspettando la traccia preferita sul c*n*le
in quel periodo era un lusso, e ci credo
passarsi le tdk dal vinile con lo stereo hi*fi
che moderni, si masterizzava senza schermi
alle news pochi attenti
negozi di vinili e cassette i veri guru
a mi padre baciagli la mano
o vattene a fanculo
ha portato musica in città
dove non c’era nessuno
dall’88 ancora in piedi, giuro
cresciuto con la musica 24h
con volume alto in sala, mentre si balla
riviste e videoclip in vhs
facce sconvolte da napster:
‘ma come po esse?!’
la tecnologia che infama le vendite
ora dischi d’oro con un ‘cl!ck’
pr*nti a fottere virtuali
e statistiche per confondere talenti reali
da chi non sa neanche comporre
che vuoi farci, la rete ci ha cambiato
ha reso tutto finto, sotto vuoto, plastificato
dolby soundround di stereotipi
quando ti vuoi sentire due vinili
passa a casa zì…
[vixi vox]
videochiamate coi telefonini
tra volti provati e ritrovati alquanto pallidi
si parla di che fare dopo quasi sperando
che quest’estate non guardo le mie palle
liquefarsi in casa dal caldo!
va tutto bene ma pensa se ci fosse un guasto
che ci fotte a tutti quanti l’internet
pare che sedo nella sede, guardo l’orologio
faccio storie così il mio sopravvivere
un po’ lo sfoggio
non mi parlare di rivoluzioni
se le tue attenzioni sono per le soluzioni passive
appassite, gradite da ignari signori
i cui valori sono:
patria, etica e morale, indistinte le condizioni
ah, quasi dimentico
del fervido spirito di unione che ci lega
sì, nel fetido amore per il prossimo
quando poi l’ostico momento giunge:
tutti a fare il proprio comodo. (oh! oh!)
vedi non sto (ye)
capendo di più, ma mi tiro su
tanto dopo ti deprimi e ti guardi la tv
vedi non sto (ye)
soffrendo di meno, in casa mi dimeno
quando esco abbraccerò di corsa tutto il cielo
[djambo]
ehi
ghettoblatta rec (si)
dr. diè alla saccapoche
ah*ah ventiduesimo…
sostieni convinzioni che sono convenzionali
ecco tieni: i miei suggerimenti intenzionali
siete tutti uguali vi credete lupi mannari
brucerete nei focolai centenari insieme ai mercenari
mammagari!
in picchiata da vortici ascensionali
confermata dalle imposizioni personali
arrivando a conclusioni vitali
intuizioni fondamentali per battere lo scontri ad armi pari
anneghi con i piedi di cemento
per rigetto non respiro
neghi e pretendi che argomento
uhm..non sono il tipo
divisi sotto lo stesso tetto
ghettoblatta, reietto
una ciabatta contro l’insetto
controlli in sesto a bordo del mezzo
contorni presto di sfonnoni che non c’hanno un senso
sei melenso
condenso questo fumo sul vetro
penso: se ci sarà un futuro
potrò dire di non essermi perso
questo scempio. (eh già)
(vi veniamo a prendere nella vostra confort zone)
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