live in direct (live at locomotiv club - battle arena prequel 2014) - chiodo lyrics
[testo di “live in direct (live at locomotiv club * battle arena prequel 2014)”]
[intro 1]
okay, partiamo facile, molto easy, eh
[strofa 1]
io sono il numero zero fra i numeri zero
se [ho preso parole moltiplico gli atti significo?] se metti in pratica il vero
culto all’origine, fiero, da ogni passo fatto
spazio fra me e me, traccio un percorso esatto
rappresento nomi che reggono le fondamenta del tempio
faccio il mio, resto autentico, porto rispetto a chi ha dato l’esempio primo
l’mc del posto sul palco si sente a casa
chi è padrone della propria vita ogni giorno disegna la propria strada
verbo [sine?] prodotto, sono la prova viventе, io non me ne fotto
per quеsto non lascio che gli altri mi vivano addosso
mondo corrotto sennò senza ricevere so
che amo l’hip hop, miscelo flow nelle provette
toxic labo, collaborazione, tocco le vette
con rime schiette, storie vissute sulla mia pelle
sono rimasto ad aelle e le musicassette, siamo le stelle
che illuminano notti insonni senza sogni
idee che fulminano, culminano sopra i fogli
fra i [?] e le liriche che comunicano il gusto vissuto che senti in ogni mio show
[ritornello 1]
siamo la luce che splende e il buio si colora
tra le colonne di fumo per chi ne vuole ancora
dai blocchi di partenza col fuoco negli occhi
la potenza che spinge le mani verso il cielo, fallo ora
quattro voci, una sola parola
dalla piazza spingiamo per chi ne vuole ancora
dai blocchi di partenza col fuoco negli occhi
[strofa 2]
fuoco alle polveri da cui si parte
blocchi istanti, dono carattere ai volti dell’arte
mastro di porte, figlio di un mondo, a parte concilio
amore e sapienza dell’opera come basilio
cerca equilibrio che nella maestria mantenga fermezza nello scompiglio
figlio d’una strada, il mio percorso, il mio prodotto
avvio il motore, esco da matrix come neo
sul beat di ceri oscillo o scio, –cio sul serio, scotto
do vita ad immagini, piovono rime a dirotto
sopra il foglio sangue e inchiostro, è il ritorno del trio nel posto
portiamo nel caos urbano passione dove il cash è sovrano
alta tensione t’attraversa il corpo, ti entriamo nel cranio, mostro sk!lls
tinte forti e indelebili come wu ming
noi senza nome puntiamo su quello che abbiamo ed andiamo in all in
il richiamo dell’urban jungle manda in tilt la routine
bolo sin city fra i palazzi in bianco e nero, non è un film
spegni la tele ché qui più omologati figli del potere barattan sapere nel gioco di ruoli su global tv
[ritornello 1]
siamo la luce che splende e il buio si colora
tra le colonne di fumo per chi ne vuole ancora
dai blocchi di partenza col fuoco negli occhi
la potenza che spinge le mani verso il cielo, fallo ora
quattro voci, una sola parola
dalla piazza spingiamo per chi ne vuole ancora
dai blocchi di partenza col fuoco negli occhi
[outro 1]
dite “oh*oh, oh*oh” (oh*oh, oh*oh)
oh*oh, oh*oh (oh*oh, oh*oh)
dj rod (dj rod)
fuoco negli occhi (fuoco negli occhi)
[intro 2]
queste sono le frasi che c’hanno segnato, che c’hanno insegnato, che c’hanno formato
[strofa 3]
gli anni d’oro delle rime serie
della melma, la merda, le atmosfere deleterie
col fastidio sotto pelle, aelle nello zaino
il suono della strada che rimbomba dentro al cranio
mi resi subito conto del suo messaggio profondo
la disciplina, la realtà, la lealtà, lo scontro
quattro materie in fondo non sono solo parole
ne sento ancora lo stesso sapore
fumando con i miei aspettando il sole nella luce delle sei
sognavo un masterpiece in hall of fame col mio nome come phase
nelle arterie dopamina, sangue misto ha la benzina
metto a fuoco l’obiettivo mantenendo quella linea
fra chi tenta e chi continua sapendo che quella fiamma non è spenta
fomenta per chi è scosso da un brivido sentendo la parola “rappresenta”
[ritornello 2]
figli del black out di fine millennio, linee del grande disegno
la voce del manifesto solca i vinili, lascia il segno
muri dentro al cerchio marchia a fuoco le coscienze ad argento e nero inferno
figli del black out di fine millennio, linee del grande disegno
la voce del manifesto solca i vinili, lascia un segno
muri dentro al cerchio marchia a fuoco le coscienze ad argento e nero inferno
[interludio 2]
hall of fame perché il ricordo sia intatto
coltivo dove tutti han detto che non cresce un cazzo
uso come complici basso e batteria
ed è roba mia, solo roba mia
[strofa 4]
a testa alta ovunque vada, spinto da una sensazione più che da un’idea sensata
dio lodato nelle jam quando prende bene un tot
lotta armata sulle strade, la mia arma è l’hip hop
i blocchi sullo sfondo lungo linee
cade [?] flop dei ghost dog in via emilia
mentre i treni portan nomi a mille miglia
di distanze, top to bottom sui vagoni, fan da testimoni
al movimento che avanza da via zamboni a via pompilia
come un’unica famiglia sotto lo stesso groove
che sincronizza teste mobili fra loro, dedicata agli anni d’oro
ai tempi delle cassette e dei pezzi con le dupli*color
siamo cresciuti fieri, fuori dal coro, seri
puntando in alto, piantando radici nel sottosuolo
rapiti da una cultura che ha unito i propri pensieri da polo a polo
dai due emisferi allo zenit della mia fotta
danzo sul break, in loop sul ring
come jake lamotta questa è una per i veri king
ieri stranieri in una n*z*one corrotta
ed oggi non sembra cambiata la situazione nei quartieri
questa è per i custodi del segreto del tempo
seguo la rotta di chi m’è stato ad esempio
mettendo il buio, mettendoci anima e corpo
seguendo i propri sentieri distinguendosi da quelli che benpensano
[interludio 2]
hall of fame perché il ricordo sia intatto
coltivo dove tutti han detto che non cresce un cazzo (che non cresce un cazzo)
uso come complici basso e batteria (basso e batteria)
ed è roba mia, solo roba mia
[ritornello 2]
figli del black out di fine millennio, linee del grande disegno
la voce del manifesto solca i vinili, lascia il segno
muri dentro al cerchio, marchia a fuoco le coscienze ad argento e nero inferno
figli del black out di fine millennio, linee del grande disegno
la voce del manifesto solca i vinili, lascia un segno
sui muri dentro al cerchio, marchia a fuoco le coscienze ad argento e nero inferno
[interludio 2]
hall of fame perché il ricordo sia intatto (sia intatto)
coltivo dove tutti han detto che non cresce un cazzo (han detto che non cresce un cazzo)
uso come complici basso e batteria (basso e batteria)
ed è roba mia, solo roba mia (è solo roba tua)
[outro 2]
hiko per il beat, ve lo ricordo
figura storica bolognese, dell’horror vacui
[intro 3]
visto che abbiamo fatto un pezzo lento, vi faccio sentire una strofa nuova che ho scritto per un mio amico. fa così:
[strofa 5]
lampo, brivido d’un cielo livido viola
pioggia veleno, le lacrime d’anima mundi
madre di figli che scordano la sua parola
fuoco, freddo dell’odio che ignora
il sapore della sofferenza dei propri fratelli
in questo sistema di zombie gli uomini svegli vengon chiamati ribelli
[?], matricolati, bestiame, sciami di schiavi ed avidi ignavi
ignari tatuati con codici a barre plagiabili in tacite guerre mondiali
ed un’onda che forse consola il ghigno della statua della libertà
che sorride del proprio destino con l’acqua alla gola
città sotterranee e culture sommerse rimangono pietre su pietre
la storia che già si ripete, petrolio che macchia la neve
controllo climatico, logge segrete, potere mediatico
il crollo economico, imbroglio del secolo
strade deserte e la rivoluzione resta in rete, welcome to neo*evo
fra mutazioni genetiche ed etiche eretiche, perse le redini
scelte le vie fra cibi sintetici, medici, pusher da anestetici
sogni profetici, campi magnetici, prede, lupi famelici sp*ccian apatia per quiete
[strofa 6]
…un esempio di questo sistema?
è un gioco sporco dove vige la legge del più corrotto, loro
saranno giganti finché saremo in ginocchio
l’età dell’oro immolata agli ignoranti, solo
facce di bronzo attorno, senza ritegno né rimpianti
vogliono le speranze di chi sogna il sangue
di chi suda per una vita intera, se la chimera attira
generazioni assopite, chi bruca e bela aspira
al trono di chi la raggira, bruciano libri
delle domande proibite, degli idoli
delle risposte che già le stelle donarono ai nostri simili
il diavolo adotta simboli che ci accomunano per dividerci
ci dona vincoli, nell’aria sintomi di discordia
l’odio assorda chi dimentica la storia
prigioniero dei cicli vuole la gloria
ha il trono senza memoria, l’uomo contro l’uomo
è pr*nto a tutto, tranne al perdono
[ritornello 3]
nascondono spine fra le corone d’alloro per coronare l’impero ed hanno comprato ogni versione della realtà
il vero è messo all’oscuro sul trono senza memoria del dio denaro, si sa
nascondono spine fra le corone d’alloro per coronare l’impero ed hanno comprato ogni versione della realtà
il vero è messo all’oscuro sul trono senza memoria
[strofa 7]
compravendita d’anime, vizi e mani che chiedono pane
fame di fama ad artisti, brame da figli d’un cane
strade e catrame, gli spicci fan da mangime al bestiame
ed ho l’impressione che attorno tutto stia andando a puttane
regime muove pedine nell’ombra, ché qua qualcosa non torna
e se dio denaro si fa sempre più infame ed avaro
la posta in palio è il dominio ed è chiaro
che qua nessuno è al riparo e il rumore rimbomba
da roma a londra all’ohio, dal nicaragua al cairo
respiro noia ed il guaio è che qui
va in onda il plagio su global tv
fra il gregge schegge d’acciaio
ma sono solo frammenti della realtà che va in tilt
io so che nulla è per caso, cerco di stare a mio agio
anche se si espande il contagio, stress invade le strade
dimenticate dai passi che le han calcate
le facce segnate di chi ha vissuto la vita d’un fiato
[ritornello 3]
nascondono spine fra le corone d’alloro per coronare l’impero ed hanno comprato ogni versione della realtà
il vero è messo all’oscuro sul trono senza memoria del dio denaro, si sa
nascondono spine fra le corone d’alloro per coronare l’impero ed hanno comprato ogni versione della realtà
il vero è messo all’oscuro sul trono senza memoria del dio denaro, si sa
[strofa 8]
in trascrizione
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