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la vicina - carlitoswag lyrics

saluto la vicina
ma lei neanche mi caga
tra le paure pure la giornata non l’appaga
suo marito indaga
da quando non c’ha più le ore in fabbrica
si nutre di fastidio come paga
le viscere, s’allaga, lo stomaco patisce
s’è chiusa per terrore nella mente che marcisce
i soldi sempre meno
meno della vergogna
ingoiano di secchi
pieni d’acqua di fogna
gli sguardi sono d’ira
ma più che un tira e molla
molla schiaffoni ai figli
la notte neanche sogna
l’incubo e la morte
narciso compra gucci
vuole i figli dottori
sì, ma sono nati ciucci

annuisco alla vicina
che caga il cazzo a me
la domenica mattina
tutto volume neck
io mi chiedo perché
il tempo mi divorerà
mi ha già staccato vita
manca la mia identità
il tipo del paese
sto mese non l’ho visto
troppi casini in testa
alcuni immagini di cristo
sua madre gli diceva:
“lurdu, tagliati la barba
che non hai neanche un lavoro
e per di più rischi la gabbia!”
ci raccontava spesso
storie di droghe in piazza
di quante chance perdute
mbevute di sputazza
lui si sentiva in gioco
vivendo questo safari
ma l’hanno trovato steso
finito, come il campari

- carlitoswag lyrics

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