rap schietto - bassi maestro lyrics
buonasera signore e signori e benvenuti a questo show:
c-ck dini nel fosso!
ma forse qualcuno mi conosce come b-ssi maestro
e comunque questa sera faccio il padrone di casa
voglio mandare un ringraziamento speciale
a tutti quelli che mi hanno supportato fino a qui
se sono arrivato fino a qui non è solo grazie a me, ok?
quindi fatemi una grossa cortesia, tenete quelle mani su e tutti quanti dite:
[intro]
oooh oooh oohh oooh ooohoohoohh
voglio sentirvi dire
oooh oooh oohh oooh ooohoohoohh
più forte, tutti
oooh oooh oohh oooh ooohoohoohh
non vi sento tutti
oooh oooh oohh oooh ooohoohoohh
e qui davanti dite
oooh oooh oohh oooh ooohoohoohh
anche lì in fondo dite
oooh oooh oohh oooh ooohoohoohh
alla mia destra dite
oooh oooh oohh oooh ooohoohoohh
e qui a sinistra dite
oooh oooh oohh oooh ooohoohoohh
ooookkkk
1, 2, c-ck dini sul micro nella fottuta jam
più inciso di un tattoo, più solido di un brand
registrato alla camera di commercio
sto pezzo lo registro in camera poi lo commercio;
tutto cambia: prima gue era “guercio”
prima b-ssi era “davide”, prima il rap era meglio (come era?)
per ogni errore che ho commesso
penso che potevo combinare ancora peggio
ma vedi amico: è un altro giorno
è un altro euro nella tasca
un altro pezzo nel tuo ghetto blasta
un’altra ghetto pasta
che mi mangio senza sugo
è un altro oggetto d-nk per condirla con olio di tartufo
chi muove i pezzi grossi non paga i miei contributi
perché di norma b-ssi mangia dove tu sputi
speravo di smettere, non avere energia
perché ogni volta che riparto p-sso sempre dal via!
porto la nostalgia di quattro generazioni
la voglia di vincere dei giovani imprenditori
mischiate con la forza di chi sopravvive fuori
lontano dai milioni ma sempre con i migliori
pensando a posteriori
trovo che i post migliori
non gli ho messi in bacheca
ma dentro i miei ascoltatori
mi spingo, mi presso, vivo adesso, ribalto il meccanismo:
l’illuminismo contro il divismo, porto proibizionismo avvisa i tuoi bisnonni
bandisco il rap morto -ssecondo i tuoi bisogni;
traffico e per giunta nell’ora di punta
spingo nella tua armatura i pugni del mio gundam
nella giungla urbana, milano città
cinque minuti per scappare ho deciso una vita fa
resistendo come un reverendo saggio in un sistema marcio
in bilico mi guardo sull’orlo del disastro;
negli occhi della gente che mi segue agli show
trovo la forza di gridare: “ho la merda, let’s go!”
non pretendo di p-ssare alla storia per ciò che ho detto
ma chiedo a ogni storico almeno rispetto:
non mi nascondo dietro a un logo o un teschietto
i miei fans mi apprezzano perché sputo rap schietto!
e so il valore dei soldi non sono scemo
se torno con un disco compralo vai sereno!
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