karatechismo - baroque lyrics
la storia che si narra questo mese e quella dell’uomo più fecondo del paese che aveva donne in ogni porto e tutti i letti erano i suoi e figli aveva quanti spermatozoi
era una notte che l’inverno era già morto la primavera non badava al tempo perso gli portò all’uscio una donna con un bimbo tra le braccia disse “un giorno lui ti chiamerà papà”
pieno di panico guardava la creatura, da capo a piedi la scontata con premura
ma fu con grande meraviglia e strabuzzando le sue ciglia che disse “questo qui non mi somiglia”
ciononostantе il timore del domani, cosa diranno papi preti е puritani? che dopo tutto ai loro ordini ho obbedito, manco avessi trasgredito…forse un poco… ma mi si perdonerà
e che non si dica che non sono un buon cristiano, se l ha gridato a tutto il mondo il vaticano. che se non serve agli africani, che me ne faccio della prudenza? lo ribadisco, per me, tutta la vita senza
ed al catechismo si racconterà di me, sì che ogni voglia o desiderio lasci traccia di sé. che non si badi a nome o età, che non si guardino occhi, bocca, né capelli e beltà
seguite me, questo edonismo, il mio moralismo, il mio catechismo, il segreto della felicità
ma torniamo alla donna, sì, quella di cui si parlava poc’anzi prima delbreve excursus anticlericale
la femmina aveva su uno sguardo speranzoso, diceva adesso lo commuovo e poi lo sposo, e come questo tanti figli, pane amore e santità, e al catechismo tutti lui li porterà
ma l’uomo fecondo si cercava vie di fuga, e gli venne in mente quel che è vero da quel dì, che se la mamma è sempre certa il babbo no non si sa mai, quindi donna, tieniti pure i tuoi guai
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