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ombre rosse - armata 16 lyrics

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[testo di “ombre rosse”]

[ritornello: tawa, debby x & aken]
chiedo al fuoco di scaldare il gelo che ho dentro
chiedo al vento di soffiare forte tra le piume
chiedo all’acqua di cancellare i segni rossi che ho in faccia
ombre rosse riflesse su un’ascia
ombre rosse scendono in guerra a piedi nudi sulla terra
pellerossa scendono in guerra fianco a fianco per la loro terra
chiedo al fuoco di scaldare il gelo che ho dentro
chiedo al vento di soffiare forte tra le piumе
chiedo all’acqua di cancellare i sеgni rossi che ho in faccia
ombre rosse riflesse su un’ascia
[strofa 1: caneda]
sveglia il guerriero indiano dentro te, credi in te (te)
non guardare, non sentire attorno a te (te)
il nemico è attorno a te, non cercare il bene qua (caneda)
perché non c’è, il tuo nemico ride
le sue armi sono in quello che vedi, in quello che bevi
talk show, [?]
vedo grattacieli al posto di tende indiane
vedo piume indiane in una città di zucchero e catrame
ieri gli indiani erano guerrieri a caccia di bisonti
oggi persi, uomini persi, persi in metropoli
la sofferenza di un uomo nascosta dietro una finta apparenza
come quello che ho in mano
un jack daniel nascosto in un sacchetto di carta
c’è quel che resta di un indiano fuori da un bar
a caccia della propria coscienza
ieri i bambini imparavano a scoccare frecce
a colorarsi il viso, oggi i loro occhi ubbidiscono
ordini subliminali da un dio nascosto in uno schermo televisivo
quante ciglia bagnate, riserve (bleah)
gabbie dorate, basta con [?] e le sue cazzate
siamo sempre le frecce in volo spezzate, proiettili (uah)
il coraggio che ha ucciso le macchine (seh)
mi hanno tatuato la bandiera a stelle e strisce sulla schiena
ma non sarò mai un loro schiavo, mai loro schiavo, mai loro schiavo
sull’empire*pire state*state building uno sciamano prega, danza, canta
un prete fuori dalla chiesa ci impone la sua ignoranza
risponderemo danzando alla loro violenza
ci temono, sanno chi siamo, come mi chiamo
avrò già in mano il loro scalpo quando urlando nella notte
cercheranno la pistola da sotto il cuscino
l’odio che mi traino fino alla morte nasce da quando ero bambino
guarda dove vivevo, laggiù
colori coperti da giacche blu, tribù in rivolta
[?] d’insegnare la guerra a chi ha fatto della guerra una scienza
potranno sempre imporci come parlare (no)
figlio, non stare a sentire cosa pensare (no)
figlio, continua continua a sognare, cosa dire (no)
figlio, non dimenticare chi dobbiamo ringraziare
chi dobbiamo odiare
[strofa 2: tawa]
grandi dei del tuono ora prestate ascolto
ai magici sonagli e al suono dei miei sacri tamburi
perché è già da sedici lune che il nostro fratello sole
non trova più il suo viso nel letto luminoso del fiume
non vede altro che fango giallastro disseccato e rugoso
come il volto di un vecchio
quindi dio del tuono e delle grandi acque sacre
fai sentir sulla mia pelle ora il pianto delle nuvole
purificando ora il mio corpo
dissetando il mio corpo da qui fino al tramonto
quando lancerò frecce di fuoco e farò segnali di fumo
quando chiederò al vento di raccontare al mio giovane figlio
le imprese di un vero guerriero chiamato tuono d’acciaio
adesso cerco la pace dentro ogni mio stesso respiro
nel buio cerco la luce che illumini il grande sentiero
per un mio nuovo cammino, io
figlio del grande spirito seduto intorno al fuoco
attendo l’arrivo del giorno più freddo portato dal vento
resto in silenzio e sento madre terra che mi chiama
grida: “prendi come tua sposa questo nuovo raggio di luna”
sotto un’antica quercia osservo il cielo che cammina
vedo volare un falco nell’aria a caccia della sua prossima preda
sdraiato sulla mia terra ascolto il respiro di ogni pietra
che vive sotto i miei piedi
sento l’acqua dei fiumi accompagnare le calde parole narrate dai miei padri
all’orizzonte nuovi spari, nuovi segni di guerra
tracciati sopra i nostri giovani visi, scalpi recisi
da corpi caldi, ancora vivi
archi sempre più tesi in direzione dei vostri destini
sole rosso, tu sei colui che oggi guidi il passo di vecchi giorni passati verso la luce dei cieli
dove la voce dei tuoni canta da dietro le nubi
dove la pioggia che cade lava a fondo i sentieri
per consentire il passaggio di questi quattro guerrieri
[ritornello: tawa, debby x & aken]
chiedo al fuoco di scaldare il gelo che ho dentro
chiedo al vento di soffiare forte tra le piume
chiedo all’acqua di cancellare i segni rossi che ho in faccia
ombre rosse riflesse su un’ascia
ombre rosse scendono in guerra a piedi nudi sulla terra
pellerossa scendono in guerra fianco a fianco per la loro terra
chiedo al fuoco di scaldare il gelo che ho dentro
chiedo al vento di soffiare forte tra le piume
chiedo all’acqua di cancellare i segni rossi che ho in faccia
ombre rosse riflesse su un’ascia

[strofa 3: debby x]
sento, sento ora spiriti dentro il mio cuore
sento urla che invadono la terra straziata dal dolore
sento il respiro di un grande dio che riscalda il mio corpo
chiedendo aiuto perché è colui che mi da sempre conforto
sento, sento voci rompere i più profondi silenzi
ma da ora è solo la mia voce che senti (senti)
tirando fuori dalla mia anima urla che non si confondono
neanche ai più forti venti, in certi momenti
chiedo a te, mio dio, di darmi la forza di continuare
di farmi sentire il tuo calore ascoltando la musica del sole
forse potrei riuscire a volare dimenticando il dolore
illuminato da immensi raggi che riempiono il cuore
oh, mio grande spirito, [?] le nuvole
e gli immensi cieli bianchi, fatti sentire
abbraccia con il tuo calore la madre terra che ti sorride
e ti ringrazio ogni giorno che passa per la forza che gli dai
[?] gli animi, [?] che ci vive
sentite il richiamo, [?] della nostra terra che oggi chiede aiuto
ascoltatela, aiutatela, urlate, invocate
preghiere alle magiche sorelle stelle
quindi alzate gli occhi e guardatele mentre sorgono
sopra la linea d’incontro e l’incontro procede in terra
[?] stelle fateci da guida
quindi scrivete nel cielo l’ultimissima riga
che chiude il capitolo di questa semplice vita

[strofa 4: aken]
uno spirito mi invade (aken), guerriero*sciamano
osserva uomini di pietra rimanere al suolo
e segnali di fumo risalire il cielo
giù per ossa, sangue, come biforcute lingue
sputare veleno sul sacro suolo degli alberi
estinguere le origini di un centro di schiavi
capi chini [?] dei propri destini
e ribellioni mosse dall’armata 16
[?] viscidi muoversi
come serpi allevate in seno cancellando i passi lasciati sul suolo
inattaccabili se non fosse per i solchi lasciati sui dischi
presentate come prove a processi
avidi [?] in quanto privi di stile
assassini dei primi indiani, [?]
barattare [?] e bocche di fuoco winchester con cimeli tribali
stolti [?] dalle proprie invenzioni
sono azioni di un guerriero [?]
[?] spirito nella terra del sudore
laddove la mia voce è il mio pianto di morte
quando avevo solo quindici inverni
vedo guarire [?] le mie armi
privarmi del mio territorio di caccia
palchi dove la minaccia senza risposta schiaccia
[?] minaccia [?] ammazza
ma basta, ma basta apparire
ora sono colpi d’ascia ad incidere un vinile
vedo fratelli come cani in sacchi
squartati nei [?] da queste giacche blu che formano
eserciti [?] in lotta per grani pregiati
per patti presi, tolti [?]
ho visto [?] di resina convinti d’essere fatti d’ambra
cingere gli scettri [?] capi
ora conta quanti tra questi son gli aspiranti morti ammazzati
quanti i sopravvissuti, quanti i rinnegati
quanti assaltavano con colori di guerra
il popolo bianco che correva su strade sterrate
quanti camminano a piedi nudi nel deserto della sete

[ritornello: tawa, debby x & aken]
chiedo al fuoco di scaldare il gelo che ho dentro
chiedo al vento di soffiare forte tra le piume
chiedo all’acqua di cancellare i segni rossi che ho in faccia
ombre rosse riflesse su un’ascia
ombre rosse scendono in guerra a piedi nudi sulla terra
pellerossa scendono in guerra fianco a fianco per la loro terra
chiedo al fuoco di scaldare il gelo che ho dentro
chiedo al vento di soffiare forte tra le piume
chiedo all’acqua di cancellare i segni rossi che ho in faccia
ombre rosse riflesse su un’ascia
chiedo al fuoco di scaldare il gelo che ho dentro
chiedo al vento di soffiare forte tra le piume
chiedo all’acqua di cancellare i segni rossi che ho in faccia
ombre rosse riflesse su un’ascia
ombre rosse scendono in guerra a piedi nudi sulla terra
pellerossa scendono in guerra fianco a fianco per la loro terra
chiedo al fuoco di scaldare il gelo che ho dentro
chiedo al vento di soffiare forte tra le piume
chiedo all’acqua di cancellare i segni rossi che ho in faccia
ombre rosse riflesse su un’ascia

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