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credits pt.2 - 0x6 lyrics

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“quando il grande salto chiuderà la mia esistenza
sarò stremato al tuo cospetto senza più ragioni
non attenderò la tua condanna per le azioni
che ho compiuto, per i vizi che mi hai dato”

*pacman
mettimi in play, mic stretto alla mia mano
fedele alla linea come l’islamico al corano
mentre cado da un palazzo, diretto dal 5° piano
non rinnego le radici alla ferretti, uomo sano scrive sano
io descrivo ciò che non può fare a meno di venire
il divenire diventa cenere, serе nere da affrontare
cеlere, arriva l’era delle celle, immemore
pr*nti a prendersi per ritrovarsi sul limite
rimarrai solo un ricordo.. lasciato in pasto
a chi ti ha vissuto per più di un minuto
vesto scuro e sono già pr*nto
ad affrontare il grande buio del mio ultimo secondo
è fatta, m’avvicino all’asfalto, pulp ma non è fiction
palpitazioni e nichilismo, nietzche guidami mentre procedo dritto
sento le mie ossa cedere, assordante, ossimoro!

“mademoiselle, la aspettano!”
“si ,vengo etienne”
“dunque, c’è qualcosa??”
“non era possibile nessun altra interpretazione etienne…”
“etienne, saprebbe immaginare cosa c’è dopo la morte? saprebbe farlo?”
“no mademoiselle, io…”
“rimanga nel dubbio”
*whitey
messa in cattività condotta alla sua nefasta sorte e percosse
cavia di menti corrotte per esperienze pre*morte
la lunga via della sofferenza stampata sui volti
trasfigurazione impressa negli occhi, imago mortis
la setta siede attorno al martire, ascolta la sua sentenza
testimonianza dell’eterna lotta fede e scienza
annichilimento dei neuroni
azzeramento di processi mnemonici immobili in serie d’automi
la reazione dei boia tra vittimismo e sorriso
in testa un fisso interrogativo: esiste un paradiso?
scelta tra donne perchè inclini al supplizio
restano inquieti gli animi il giorno del giudizio
e se cosa ci aspetta non fa parte di un disegno predestinato
qui tanto vale consegnarsi al fato
viaggio mistico senza ritorno nè clichè
letto e firmato per presa visione mr. pascal laugier

*think’d
lo sguardo, rivolto verso l’alto, nel nulla apparente
culla del tutto, che contemporaneamente è niente, ma costantemente presente
un estratto del frutto di un dio pagano, che preghi invano, non serve fede ma fiducia
elysium brucia, acacia strain, insane in the brain*gradazione, il mio nome è antianagrafico
non importa chi ma come, non importa da ma verso dove, interstellar
la via giusta è quella, della, stella, meno bella, trovala e falla tua perla
astrologie interne, con un internet inerme, e guarda cosa trovi
scava nei tuoi mari, tra copertoni e altri tesori, e guarda cosa smuovi
hi*tech dentro te, in un centro che, raccoglie le, sensazioni tra di noi
anche se, già sai che, lo state è: dark side of the mood, pink noise
qua s’azzarda l’avanguardia, si è così avanti
che puoi anche stoppare.. e riascoltare tutto tra 50 anni
visione distopica, stroboscopic artefacts
la geometria accompagna la geografia di sta mentalità senza eredità: a*atavica
la fine in pratica è l’inizio della pratica con al confine un preciso fine
va a finire che qualcosa inizierai a capire, finchè non incomberanno i credits, the end
“allora? come va?
e’ pr*nto a sp*ccare culi..
ma che cazzo mi avete fatto?
ti abbiamo dato una speranza”

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